Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/164

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corifeo
Ecco: Tesèo, figlio d’Egèo, chiamato
595come tu pur brama ne avesti, giunge.
Giunge Teseo.
teseo
Già nel passato, il sanguinoso scempio
degli occhi tuoi da molti udendo, o Edipo,
ti conoscevo; e meglio or ti conobbi,
di te, per queste vie, parlare udendo:
600ché le tue vesti, e il tuo misero aspetto
a noi ciò che tu sei ben chiaro attestano.
E ti compiango, e chiedere ti voglio,
qual prece alla città, misero Edipo,
volger tu brami, e teco questa misera
605che t’accompagna. Cose ben terribili
mi dovresti narrar, perché potessi
diniego opporti: ché al pari di te,
ben lo ricordo, io crebbi in casa d’altri27
e sopra terra straniera, imprese
610quante altri mai, rischi affrontai di morte.
Sicché, niuno che giunga ospite, come

Sofocle - Tragedie, II - 11