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Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/239

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236 SOFOCLE 1841-1859

antigone
Re d’Atene, signore, che dici?
teseo
Egli stesso, o figliuole, divieto
mi fece che alcun dei mortali
s’accostasse a quei luoghi, o parola
1845volgesse al suo sacro sepolcro.
Di questo se avessi ben cura,
incolume sempre sarebbe
la terra, mi disse. E ci udirono
il Dèmone nostro, ed il Giuro
1850di Giove, che ascolta ogni cosa.
antigone
Ebbene, se questo a lui piace,
anche a noi piace. A Tebe vetusta
tu mandaci adesso, se forse
la strage evitare potessimo
1855dei nostri germani.
teseo
Lo farò: tutto quanto farò
che possa giovarvi, e gradito
riesca al sepolto, che or ora
partí: non mi debbo stancare.