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Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/286

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624-633 ANTIGONE 283

antigone
Salva te stessa: invidia io non ne avrò.
ismene
625Negata m’è la tua sorte, o me misera!
antigone
Tu la vita scegliesti, ed io la morte.
ismene
Le mie ragioni a chiari detti esposi.
antigone
Tu sembrasti a taluni, ad altri io saggia.
ismene
Ed uguale d’entrambe è pur l’errore.
antigone
630Fa’ cuor! Tu vivi; e da gran tempo è morta
l’anima mia: potrà giovare ai morti.
creonte
Di queste due fanciulle, una si svela
ora demente: l’altra è da che nacque49.