Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/339

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336 SOFOCLE


Pag. 259, vv. 149 sgg. - Chi già s’appressava ecc. è Capaneo.

Pag. 270, vv. 386-87. - La Terra è detta la piú antica degli Dei, perché si credeva fosse madre dello stesso Giove, e infaticata, perché fa perennemente scaturire dal suo grembo ogni vita.

Pag. 283, vv. 632-33. - Una è Ismene, l’altra Antigone.

Pag. 284., v. 640. - La sposa di tuo figlio: Antigone era promessa ad Emone, figlio di Creonte; cfr. p. 288, v. 703.

Pag. 286, v. 669. - Una luce brillava: allude al matrimonio di Antigone con Emone.

Pag. 300, v. 911. - Di Tantalo la figlia è Niobe, che andò sposa ad Anfione, re di Tebe, e che fu per la sua tracotanza trasformata in masso di pietra e portata sulla vetta del monte Sipilo.

Pag. 306, v. 1048. - Il figlio di Driante è Licurgo che, secondo Omero, aveva maltrattato le nutrici di Bacco e fu per ciò punito da Giove. Gli Edoni erano un popolo di Tracia e ne era re Driante.

Pag. 307, vv. 1066-80. - I due figli di Fineo: sono Plessippo e Pandione, che Fineo aveva avuto da Cleopatra figlia di Borea, e che per consiglio della seconda moglie Idea, figlia di Dardano, aveva accecati.

Pag. 316, v. 1219. - L’orgoglio di Semele, è Bacco, dio di Tebe.

Pag. 320, v. 1299. - La Dea dei tramiti è Ecate.

Pag. 324, v. 1371. - L’insigne segnacolo è il cadavere d’Emone.

Pag. 326, v. 1414. - Megareo è il figlio di Creonte che, quando i sette re assediarono Tebe, s’era sacrificato per salvare la città, trafiggendosi sulle mura e precipitandosi sotto nella caverna del dragone di Marte.