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233-258 ELETTRA 19

sin ch’io tragga il respiro.
Chi sarà che, scorgendo ov’è giustizia,
compagne mie, mi dica
una parola amica?
Lasciatemi, lasciatemi
senza conforto: fine mai non avrà lo schianto:
bagnerà sempre il ciglio
l’inestinguibil pianto.
coro
Epodo
Come una madre, per cura
benigna ti parlo: ché tu
non aggiunga sventura a sventura.
elettra
Dimmi, ebbe limite mai la mia doglia?
Dimmi, dei morti non darsi pensiero
sarebbe virtú?
Presso che genti tal fede germoglia?
Fra quelle riscuotere onore
io non vorrei, né, se bene
posseggo, godermelo in pace,
se l’ali agli acuti lamenti
troncare dovessi, frodarne
l’onore ai parenti.
Ché, se il defunto, null’altro
che polvere, giace,
e i rei non conoscon le pene
del loro assassinio, pudore o pietà
fra gli uomini piú non sarà.