nulla nel nulla, ch’io con te sotterra
abbia soggiorno, d’ora in poi. Quand’eri
sopra la terra, la tua stessa sorte
partecipai: morire adesso bramo,
priva non esser del sepolcro tuo:
poi ch’io non vedo che i defunti soffrano.
corifea
Nata sei d’un mortale, Elettra, pensaci,
e Oreste era un mortal: troppo non piangere:
noi tutti attende simile destino.
oreste
Ahimè, ahi, che dirò! Sono irretito.
A che discorsi mai posso rivolgermi?
Signoreggiar la lingua io piú non posso.
elettra
Qual cruccio è il tuo? Come a ciò dir t’induci?
oreste
Il tuo, dunque, d’Elettra è il chiaro viso?
elettra
È quello, sí, sebben misero fatto.
oreste
Ahimè, davvero questa sorte è misera!