Pagina:Trattati d'amore del Cinquecento, 1912 – BEIC 1945064.djvu/350

Da Wikisource.

Capello. Ma, passando piú oltre, non m’è ancora nascosto, per la voce stessa di esso bassanese, quanto egli sempre ha osservato ed osserva nella reale ed afflitta Siena, nido di tutte le grazie, di tutte le virtú, di tutti i rari costumi e di tutte le bellezze, la chiara ed immortai madonna Laudomia Forteguerra Petrucci, la cui vita, le cui opere e le cui virtuose azzioni possono accendere ognuno che cognizione semplice di virtú e di vera bellezza abbia, nonché quelli che l’hanno, come voi, veduta, udita ragionare, discorrere e render ragioni e cagioni di tutte le cose. Né meno le sventure di quella miserabile cittá possono fare che a lui si tolga dall’animo e che a tutti non mostri per immortale madonna Francesca de’ Baldi, la quale da lui in ogni suo ragionamento è sempre aditata come miracolo di natura e come viva imagine di Dio, perché non v’è grazia di cui ella ricca non sia, né qualitá di virtú che non ne sappia render ragione; bellezze veramente che ci rendono immortali e che empiono d’amore ogni intelletto elevato. Cosi anco ricorderei molte altre, delle quali egli è vero conoscitore e perfetto amante, se non fosse la brevitá del tempo ed il desiderio di udir favellare quanto resta alla signora Leonora. Percioché ei gloriar si può che la maggior parte, e quasi tutte, le rare donne ch’oggidi l’Italia illustrano sono in cognizione sua, delle quali non solo s’è contentato starne a relazione d’altri, ma egli stesso ha voluto vederle e praticarle, si come ne fanno fede le Vite loro, le quali spero che tosto dará a leggere al mondo, dove si vedranno donne illustri ornate d’altre bellezze che delle corporali sole, e fregiate d’altri ornamenti che di gioie e d’oro.

Bassanese. Fate pausa, il mio signore, ch’io veggio la bontá vostra troppo intenta ad essaltarmi, ed io, conoscendo quello che mi vaglio, non debbo sopportare che di me cosí altamente parliate. Tempo essendo anco oggimai di dar luogo alla signora.

Leonora. Da me, per ora, altro non aspettate, perché, tutta trasformata nelle bellezze e nel valore di quelle celebratissime donne che il signor Capello ha ricordato, sono cosí fuori di me stessa, che ritornar non saprei dove lasciai di parlare.