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142 ii - angoscia doglia e pena


conceputo, non admete il suo montone. Imperò la donna non studia in altro salvo nella lusuria, perché, se ben fosse certa di impregnarsi mille volte il giorno, mille volte si giongeria all’uomo, tanto è lusuriosa. Pertanto ve aviso che quella donna ancora è tenuta crudele, non che lusuriosa, quale, per caggion di lusuria carnale, procura di essere sempre sterile ed infecunda. E piú vi dico, o furiosi amanti, che lusuria non è vizio del corpo bruto o bello overo di persona piacevole, ma gli è peccato d’un spirito maligno, che ama li piaceri sprezando ogni temperanza, la qual si conviene a noi grandamente. Perciò dico lusuria essere inimica a Dio, inimica alla virtú e ruina di nostra sustanzia. Sí che, quando noi si consumamo nelli piaceri, non permette lusuria che noi pensamo alla povertá: pertanto dirai che lusuria è nata dalla voluntá perversa. Perciò, mentre che la donna attende al detto vizio, el mette in usanza, e, non ostando alla usanza del detto vizio, il fa deventare necessitá; sí che dirai che la donna lusuriosa, vivendo, è morta. E sappiate che nelle donzelle si vede magior fame ed apetito di lusuria, percioché elle giudicano essere cosa dolcissima quel che non hanno gustato. E dicovi che questo male nasce da l’ozio e poca fatica. Perché gli è tal diffinizione di «lascivia», ed è: la passione del spirito che vive nel corpo umano; ed alcuni dipingeno lusuria essere sopra d’un carro, rotata di quattro corsieri. Il primo corsieri dimandano «vizio di gola»; il secondo chiamano «coito e libidine»; il terzo dicono essere «vestito delizioso e molle»; il quarto gli è manifesto a tutti: «ozio e negligenza», ed è come un certo sapore di lusuria. La qual ha ancora doi guidardoni e doi altri staffieri: li guidardoni sono «prosperitá ed abondanza di beni temporali»; li staffieri sono «la pigrizia e securitá senza spavento». Nondimeno fra le donne è gran differenza di lusuria: imperò, quando voi volete sapere qual donna è piú lusuriosa, mirate a li membri e sua lineamenti, imperoché la magra e nervosa, a rispetto della corpulente e grassa, è molto piú lusuriosa. Nondimeno ciascuna donna, in quanto è donna, è come la giumenta, qual piú d’altre bestie di tal sesso disia la copula carnale. Imperò, amandovi cordialmente,