Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
Ma solo può essere durabile quello stato, dove è il pari per via di degnità, e dove ciascuno ha il suo dovere1. Verificasi il mio detto in Turi2, dove dandovisi li magistrati per via di gran censo, e’ si ridusse a manco, e a più magistrati, e per possedervi la nobiltà la più parte de’ beni secondo la promissione della legge; perchè tale stato aveva dello stretto, di sorte che ei ne potevono tenere assai; e il popolo, che s’era esercitato nella guerra, espugnate le guardie, fu al di sopra, e fe’ tanto, che chi aveva più de’ beni, gli lasciò.
Oltra di questo per avere tutti gli stati ottimati un non so che di quello dei pochi potenti, perciò avviene che li nobili vi sono più ricchi degli altri, come interviene in Sparta, dove le facultà si riducono in pochi, ed è lecito ai nobili più che agli altri di far ciò che e’ vogliono, e d’aver cura di ciò, che ei vogliono. E per tal cagione la città dei Locrensi si venne a spacciare per le clientele, che li cittadini tenevano con Dionisio. Il che non interviene nei popolari stati, nè in quello degli ottimati, che sia bene mescolato. Questi stati infra tutti gli altri non s’accorgono delle loro mutazioni, per farsi elleno a poco a poco. La qual cagione ho io detta innanzi essere una delle cagioni, che fan generalmente danno a tutti gli stati. E questa non è altro che il minimo, il quale se nello stato si va straccurando, dopo lui un altro un po’ maggiore vi succede più agevolmente, infino a tanto, che ei si va mutando tutto l’ordine della republica.
E questo intervenne nella republica de’ Turî, dove essendo conceduto per legge il potervisi per cinque anni amministrare la commesseria negli eserciti3, essendovi