Pagina:Trattato de' governi.djvu/336

Da Wikisource.

d’Aminta, stimando per tale verso, che egli non dovesse contendere con seco, nè ancora il figliuolo di Cleopatra. Ma il principio della alienazione nacque, che egli ebbe per male d’essere in grazia sua per cagione di amor libidinoso.

Congiurò ancora insieme con lui Ellanocrate da Larissa pel medesimo conto, di cui essendosi egli goduto l’età giovinile non gli attenne quello, che ei li aveva impromesso di rimetterlo in stato, onde e’ pensò, che ei se l’avesse usato per dispregiarlo, e non per amarlo. Ma Parone, e Eraelide da Ennio1 ammazzarono Coti, per fare vendetta di loro padre. E Adama2 si ribellò da Coti per essere stato castrato da lui nel tempo, che egli era fanciullo, e tenneselo ad ingiuria.

Molti ancora si sono adirati con quei da chi ei sono stati battuti, e parte di questi gli hanno ammazzati, e parte come ingiuriati hanno tentato di farlo, e contra di chi è stato in magistrato, e contra di chi è stato in potenza regale, siccome in Metellino fe’ Megacle pei Pentalidi, che gli circuivono e che gli battevono con le mazze ferrate, i quali avendogli egli assaltati con li suoi amici ammazzò. E dopo questo Smerde ammazzò Pendilo3 essendo stato da lui battuto, e dalla sua moglie strascinato. E Decannico fu capo della congiura contra ad Archelao, avendo egli primo incitato li congiurati, e di tale ira fu cagione, che Archelao lo aveva dato a Euripide poeta a frustare. E Euripide gli volea male, perchè egli l’avea tratteggiato non so che nel mal puzzo del fiato. E altri assai per simili cagioni parte furono ammazzati, e parte furono tentati d’essere morti.

Questo simile effetto partorisce la paura, la quale è una delle cagioni, come negli altri stati, parimente nelle monarchie della

  1. Aenos.
  2. Adamas.
  3. Penthilus.