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Origine e carattere dell'arte etrusca. 113

È questo il periodo in cui l’arte consegue il suo libero sviluppo, mentre prima, obbligata alle forme religiose, teneva un carattere di stabilità, di rigidità ieratica. Questo processo di svolgimento, che nell’arte greca è manifesto, vuol essere riconosciuto anche per l’arte etrusca.

Ma gli Etruschi non ebbero in nessun modo la gentilezza, il senso della misura, la eleganza dei Greci; un non so che di barbarico e di feroce, anche nella loro vita molle, sembra propria alla loro natura, e si dimostra nei loro spettacoli; i ludi gladiatori, introdotti per tempo nella Campania, poi in Roma, sono cagione non lieve di una sensibilità artistica meno fine e delicata. Agli Etruschi mancarono condizioni di natura, perchè l’arte avesse uno sviluppo spontaneo e nazionale; mancò loro l’intimo e puro senso del bello, il pensiero che in sè avesse capacità artistica feconda. Gli Etruschi, più disposti a ricevere che a dare nell’arte i motivi, presero dai Greci non solo le forme originarie, ma anche il contenuto delle rappresentazioni, cioè le leggende e i miti; ed acquistarono valore solo nella esecuzione, nell’abilità tecnica1.

  1. Intorno agli Etruschi ved. C. O. Müller, Die Etrusker e nei Kleine deutsche Schriften, vol. I, pag. 129; G. Schwegler, nella Römische Geschichte, volume I; Micali, Storia dei popoli italiani, vol. I; Vannucci, Storia dell’Italia antica, vol. I; Noel des Vergers, Les Etrusques. Ved. l’esposizione delle più recenti opinioni sugli Etruschi in uno studio del prof. Bertolini, Nuova Antologia (maggio 1872). - Per l’arte etrusca in generale ved. C. O. Müller, Die Kunst der Etrusker (Kunstarchaelogische Werke, vol. 3°, pag. 118) e Lanzi, Saggio di lingua etrusca, 1824, vol. 2°; Cfr. Martha, Manuel d’archéologie étrusque et romaine. Paris, Quantin, s. a.; L’arte étrusque. Parigi, Firmin, Didot, 1889.