Pagina:Trattato di archeologia (Gentile).djvu/312

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254 Arte romana.

glior ordine di cose: magnus ab integro saeclorum nascitur ordo, come cantava Virgilio1. Il mondo riceve da Roma pace, ordine e leggi; è finito il tempo della conquista, comincia quello dell’unione nella civiltà romana, cioè della «romanizzazione», e tanto l’arte quanto la scienza s’accordano nel mostrarlo. Allora Roma appare la mente ordinatrice del mondo; essa è l’unificatrice delle genti, come cantava il poeta:

     Fecisti patriam diversis gentibus unam, .....
Urbem fecisti quod prius orbis erat.


III. I monumenti degli imperatori della «gens Claudia».

1. L’«Aqua Claudia» e l’«Anio Vetus» a Roma. — Sotto gli imperatori della famiglia Claudia, almeno fino a Nerone, gli abbellimenti di Roma non continuarono con quella vivezza e abbondanza che ebbero sotto Augusto. Tiberio, severo e misurato amministratore, di carattere chiuso e alieno dalle dolcezze dell’arte, restorò qualche edificio, ma poco o nulla costrusse; e similmente Caligola. Claudio si volse a costruzioni di pubblica utilità, facendo fare il gran porto di Ostia, introducendo in Roma nuovi corsi di acque salubri (Aqua Claudia, Anio Novus)2 e facendo agire un canale scaricatore delle acque traboccanti del Lago Fucino. L’opera compiuta dall’imp. Claudio fu poi nuovamente distrutta. Il Lago Fucino (ora di Celano) non fu prosciugato se non ai dì nostri dopo un ventennio di grandi lavori dall’anno 1855 al 1875, per

  1. Ved. Bucoliche, Ecloga IV, 5.
  2. Ved. Gentile Atl. cit. (Parte romana), tav. XXXVIII; Porta Maggiore in Roma (acquedotto di Claudio imperatore).