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Architettura. 273

savio e munifico imperatore1. Oltre il gran ponte sul Danubio, altro ne fu costrutto sul Tago ad Alcantara, sul quale si eleva anche un arco trionfale consacrato pur esso a Trajano. Questa grandiosa opera è dovuta a C. Giulio Lacero, architetto. Quanto impulso desse Trajano a quest’attività edificatrice che abbelliva le città dell’Impero appare dalla corrispondenza sua con Plinio juniore. A provveder i mezzi di tante costruzioni cooperò grandemente quel decreto dato regnante Trajano e noto col nome di Senato-consulto Aproniano, pel quale le città riconosciute come enti civili furono rese capaci di ricevere eredità e legati. E conviene osservare che il patriottismo municipale era allora assai più vivo ed efficace che non oggidì, e che allora non vi avevano congregazioni che attirassero a sè le liberalità dei morenti, onde le donazioni abbondanti fornivano modo alle città di arricchirsi di belle ed utili opere. Così le città dell’Impero da Trajano alla fine degli Antonini ebbero acquedotti, terme, teatri, basiliche, tempî, ponti, strade, e un meraviglioso fiorire di vita civile. Da Trajano veniva tanto impulso di attività ai pubblici lavori, che meritamente la storia lo riconosce2.

Apollodoro sopravvisse a Trajano; ma fra lui, che sentiva il giusto orgoglio dell’artista, e l’imperatore Adriano, che aveva le pretensioni del di-

  1. Ved. A. v. Domaszewski, Die politische Bedeutung des Trajansbogen in Benevent in Jahresheft des österreisch. archäol. Instituts II, 2, pag. 173 e seg.; Frothingham, Der Trajansbogen in Benevent in Academie des inscriptions et belles lettres VII, 30.
  2. Si riferisce che Costantino anzi, ridendo, forse con mal simulata invidia, dicesse il nome di Trajano esser così benemerito e noto e ricordato dapertutto da parere l’erba parietaria che alligna sopra ogni parete.