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Pagina:Trattato di litografia.djvu/34

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canzone musicata. Finalmente, fuori di Nostra-Signora, nella stessa capitale, trovasi una pietra sepolcrale, datata dal 1709, che presenta alcuni caratteri in rilievo. Basta la più semplice ispezione per convincersi come tutte queste pietre siano stale lavorate sul modo testé indicato.

Pare che a questi oggetti diversi abbia pensato lo Schmidt quando ebbe l’idea d’impiegare questo metodo per la stampa, e ci s’accerta che ritrasse le foglie di parecchie piante delle quali si serviva per fare ai suoi allievi un corso di botanica. Ma a questo punto si sarebbero arrestati i prodotti della sua stamperia, prodotti d’altra parte così grossolani ed imperfetti, che lo Schmidt stesso rinunciò presto ad un metodo che non credeva suscettivo di perfezionamento. I titoli di questo venerando ecclesiastico alla scoperta della Litografia, come si vede, sono scarsi assai. Cionondimeno coloro che vogliono attribuirgliene l’onore, pretendono che Senefelder avendo avuto contezza di questi saggi, ne avrebbe fatto egli stesso l’applicazione per copiare della musica. Altri (e Senefelder stesso), asseriscono di non aver egli avuto conoscenza alcuna dei lavori di Schmidt quando si dedicò alla litografia, e che pervenne allo stesso risultato dopo molte ricerche infruttuose.

Del rimanente, quand’anche si volesse privare Senefelder dell’onore d’aver fatto alla sua volta la scoperta di Schmidt, la sua gloria non ne sarebbe menomamente scemata. Il metodo del rilievo su pietra è da lungo tempo tralasciato, non potendo servire che a mediocri applicazioni, e dette luogo ad una procedura più feconda, più sicura, più perfezionabile dell’arte popolare, che porta il nome di Litografia, e di cui nessuno contesta l’invenzione a Luigi Senefelder. A lui solo, al suo genio creatore, l’onore di una idea così fertile, e di tutte le applicazioni che se ne fecero! A lui solo la riconoscenza dei popoli civili, per l’invenzione di cui dotò il mondo! — Dimostrerò le difficoltà che dovette vincere, e il lettore giudicherà quanto ci volle di felice concezione, di elaborata pazienza e di perseverante coraggio per creare; quest’arte nuova, alla perfezione e alla propagazione della quale Senefelder ha consacrato la sua vita iqtera.

Tuttavolta il lettore non s’immagini che sia in seguito a studi profondi, e nell’idea di creare un’arte nuova che Senefelder giunse all’invenzione della Litografia. Quest’uomo celebre non ricevette ispirazicne che dalla povertà, da quella povertà che è spesso il retaggio del genio. Se Luigi avesse avuto a sua disposizione una modica somma di danaro, se fosse stato abbastanza ricco per pàgare la stampa di qualche mediocre commedia che aveva composto, e che certo non gli avrebbe procacciato la riputazione che seppe fruttarsi più tardi, non avrebbe cercato nel suo spirito di rimpiazzare il metodo ordinario della calcografia con un mezzo meno oneroso, e più confacente al suo caso.