Pagina:Tre croci.djvu/190

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A tal carne, tal coltello! Io non posso mettermi a lavorare perchè sono impedito dalla gotta. Se non ci credono, guardino che nodi noccioluti m’è venuto alle dita! Faccio pietà! Ora ho anche l’uremia nervosa e intestinale. Bisogna che m’aiutino.

Ma Niccolò, sempre più libero dopo il processo, cominciava a trovarsi discretamente. Gli amici, che gli restavano ancora quasi in ogni paese, dove l’avevano conosciuto quando faceva l’antiquario, non era difficile che lo invitassero a mangiare; ed egli, allora, si compensava delle strettezze in famiglia. Era tornato di buon umore, benchè fosse invecchiato a fretta. Egli diceva, picchiandosi il petto:

— Io ho fortuna!

E, a testa ritta, si faceva vedere ancora ben portante e sciolto: qualche volta, si metteva a camminare lesto a posta; con gli occhi più sgargi di prima.

In casa, erano stati afflitti in un’angustia repentina; e pareva che non potessero dimenticare più i tempi di una volta.