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E rise, sempre più aspramente.
Mentre rideva, entrò un giovine vestito abbastanza bene; con i baffi rossi e le lenti. Niccolò gli chiese, con un risolino beffardo:
— Vuol qualche libro?
— Volevo parlare a uno di loro. Non so a chi.
— Parli al mio fratello!
E, abbottonatosi la giubba, scappò.
Giulio escì da dietro la scrivania, e il giovine si presentò:
— Sono il ragioniere Bruno Pallini, impiegato da un anno al demanio di Siena.
Giulio, inchinandosi, gli rispose:
— Mi dica pure quello che vuole.
Il giovine stette un momento zitto.
— Sa.... è la prima volta ch’io parlo con lei! Mi scusi! Io desidererei l’onore di fidanzarmi con la signorina Chiarina.
Aveva gli occhi luccicanti, e gli tremavano anche le lenti. Aspettava ansioso che il libraio aprisse bocca.