Pagina:Tre tribuni studiati da un alienista.djvu/145

Da Wikisource.

130

municipale che batte in tutte le città latine, ma più di tutte, e non a torto, nell’antica capitale del mondo.

7. Si trovò che i suoi, spesso, coincidevano cogli avversari di una setta, se così può dirsi, nobilissima, i massoni di alcune parti d’Italia — e con quelli di un troppo noto pubblicista che, insieme ad un giovine dotato di un cognome caro all’Italia, si fecero della sua penna un’arma per le proprie vendette.

8. È un fatto curioso che tutti e tre questi fenomeni psichiatrici sono un diretto prodotto della più o meno seria coltura classica.

In Cola l’erudizione, sbagliata se vuolsi, delle antichità di Roana, è il punto di partenza del delirio ambizioso e dei giganteschi suoi tentativi che avevano invero tutta l’impronta della grandezza romana.

In Coccapieller questa coltura manca affatto, ma non mancano quelli fra i suoi effetti che più sono nocivi, le confuse memorie del tribunato, le glorie e gli errori dell’antica Roma, perfino, che Dio glie lo perdoni, quello della votazione per centurie, e dei suoi cavalieri, fra cui egli, come cavallerizzo, crede poter imbrancarsi1.

La coltura vaporosamente classica, nutrita di metafisica e gonfiata di rettorica, formano tutto il retaggio del sapere di Sbarbaro, e ne inspirò gli ammiratori, anch’essi educati alla stessa scuola e nutrici dello stesso alimento.

9. Rozzi, però ciò malgrado, nel fondo, i nostri due neo-tribuni parlarono rozzamente e poterono svillaneggiare onesti e birboni con frasi che i còlti sfuggirebbero,

  1. Sedute del Parlamento, gennaio, 1887.