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Fiorì al tempo del Vescovo Agnello sotto il Dominio de’ Longobardi, e ne fà mentione Sigonio, e anche il Pincio.
[Cosa notabile di S. Secondo Trentino.] Non consta del Cognome: ma si tiene fosse di gran Schiatta; poiche levò al Sacro Fonte Adoloaldo, Figlio del Ré Agilulfo, per quanto scorgo. Seguì tal fatto nel sontuoso Tempio di S. Gio: Giovanni Giovanni Battista in Modoetia, Terra nobile di Lombardia presso Como, dove, al dir di Biondo, si solevano coronar gl’Imperatori con Corona di ferro.
Dal parlar però ambiguo del Pincio circa quella battesimale Funtione, crederei anzi, che S. Secondo fosse Vescovo, e come tale non levasse: ma lavasse egli stesso al Sacro Fonte quel Figlio di Rè. Di S. Secondo Trentino si fà spesso mentione nell’Historia de’ Longobardi, le de’ quali Imprese credesi. haver egli scritto in succinto. Morì insigne per Dottrina, e Santità al tempo dell’Imperator Foca, sedendo Bonifacio Sommo Pontefice.
[Equivoco circa S. Secondo.] Alcuni confondono questo S. Secondo con Verecondo Vescovo successor d’Agnello: ma non trovandosi, che il Vescovo Verecondo fosse Santo, resta in chiaro, che S. Secondo non fosse Verecondo Vescovo. Il Corpo di S. Secondo non consta ancor, dove si trovi, se non ch’è probabile, se ne stia in Trento, Tesor’ incognito.
Per poi accennar’ altre dimostrazioni di pietà, che seguono in Trento, regna una Divotione sin-