Pagina:Trento con il sacro concilio et altri notabili.djvu/435

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Trento. 431


[Maschera publica di Beganate in Trento, e sua origine.] E per proseguir il dicibile della Città di Trento, unirò al serio anche il giocoso, e riferirò tre publiche Mascherate, che ogn’anno s’usano, & hanno del singolare. La prima segue nel dì dell’Epifania, che si travestono à divisa varij Signori la maggior parte à Cavallo, e van per Città, gridando Beganate con gettar nello stesso tempo Confetture, ò altra galanteria alle Finestre. L’origine di ciò è antichissima, e si deduce al tempo de’ Goti, e Ostrogoti, che furon à Trento; come in fatti gli habiti, che si metton fuori, tutte le maggiori anticaglie, hanno del Gotico; e del Gotico risente la parola stessa Beganate. Serve quest’uso in tal dì, per aprir il Varco à Baccanali, libero à chi si sia il deguisarsi, come più dà il genio, & il capriccio, senz’altro divieto: se non fosse qualche alta causa di Duolo publico. [Etimologia di Beganate] Del resto il Nome di Beganate, dittione Barbara, non saprei interpretarlo, che Voce di mancia, ò di regalo: se non volessimo dir in volgare lingua Beganata, quasi Bega nata, perche in tal giorno di Maschera nascono facilmente Beghe, ò altercationi.

[Mascherata de’ Giardinieri notabile.] La seconda Mascherata è il vestirsi nel fin di Carnevale i Giardinieri tanto Gentil’huomini, che Gentildonne in habito proprio, e lindo al numero di 50. e più, tutti con Canestro di fiori, e d’Insalata, che van presentando à questa, e quella Casa, e sino in Castello al Prencipe, da per tutto formando una Danza nobile à concerto. E tal Comparsa seguì notabilmente solenne di numero, e di lustro l’anno 1649. sù gli occhi delle due Maestà, come notai.