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Trento. | 555 |
dalla furia Rendenese riconosce la Chiesa di Trento le sue glorie.
[Rendenesi quando convertiti alla Fede di Christo, e da chi.] Non trovo di preciso, quando, come, e da chi si convertissero li Rendenesi alla Christiana Fede. Consta, che S. Vigilio ve la predicasse: ma non si sà poi dell’evento. Vero è, che havendola Egli seminata con sudori, e irrigata co’l Sangue, s’ha da credere, che DIO per i meriti d’un tal’Apostolo la radicasse nel cuore de’ miscredenti, che poscia sgombrate le tenebre di falsità, viddero la luce dell’Evangelio. Dalla precitata Cronica, ò Leggenda di Carlo Magno si ricava, come questo Re, & Imperatore convertisse Egli la Val Rendena, all’hor che vi venne in persona circa l’anno del Signore 775. ma non è probabile, che essendosi da S. Vigilio conquistata già prima 400. anni à DIO tutta la Trentina Diocesi, solo Rendena havesse voluto persistere ancor tanto tempo nell’Infedeltà. Onde bisogna dir, com’è credibile, e fondato, che per i meriti, e intercessione di S. Vigilio buona parte de’ Rendenesi fossero già Christiani; quando, venendo Carlo Magno diede poi esso l’ultima mano all’Opera con debellar que’ due Caporioni di Castello, ch’eran Pagani, fabricar le due Chiese di S. Zeno, e di S. Stefano, e ridur’al Santo Battesimo gran moltitudine, come dice chiaro la stessa Cronica.
Oltre i prenomati Castelli, ch’erano in Rendena, fù sopra Caderzone un’antica Rocca, hora distrutta, nel Colle, dove per anco si dice L’Oro di Rocca. Et in Caderzone stesso do-