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560 | Trento. |
tro,e difese da’ loro Monti, stanno tutte sù’ l’Union delle sette Pievi, che sono: Di Rendena, come dissi, S. Vigilio; di Giodicaria esteriore, la Pieve di Biez, di Banal, e del Lomas, di Giodicaria interiore la Pieve di Thion; E in Val di Bon la Pieve di Condino, e di Bon.
[Paese di Giodicaria, e suo essere.] E tutte queste Pievi, che abbracciano ciascuna, oltre le Chiese Figliali, li lor Villaggi, unite, come sono, in Alleanza, constituiscono un Paese amplo, fertile, e forte, ne men fedele; quindi non poco Privileggiato, e assai geloso. La fertilità di Giodicarìa (senza quì ripeter di Rendena) consiste il più in Grano d’ogni sorte, ne manca di produr’ anche Vino: se fosse buono. Le Caccie vi sono nobili, e più le Pesche, massime di Capitoni, che vi abbondano. Li Monti, che son gravidi di Miniere di Sassi qualificate (essendovi fino la Pietra Paria) scarseggiano di Legnami; e perciò le Case; almeno nell’interior Giodicaria, e nell’esteriore vanno il più coperte di Paglia, con tetti acuminati, per amor delle Nevi.
[Governo delle Giodicarie Valli.] Al Governo delle Giodicarie Valli in nome del Trentin Vescovo risiede in Castel Stenico un Tenente Capitano per il Criminale; à Thion un Vicario per il Civile, da cui si dà l'appellatione al L. Tenente di Stenico; Sorintendendo poi un Commissario Generale, hoggi il Consiglier, e Cancellier Gio: Giovanni Giovanni Giacomo Sizzo, che risiede in Trento.
Fù detta Giodicaria, quasi Iovi dicata, come da principio si notò. Et il Tempio, ò Fano già eretto in titolo: Iovi Deorum Summo, come parlò una Pie-