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600 | Trento. |
l’altre la Pianta detta Eigen, quella, che fà star’allegri li Montanari, per l’indicio, che loro dà di buona Vindemia. E vicino alle Dighe, ò Roste di Fersina notassimo un Colle tutto gravido di Miniera Vitrea per far Bicchieri: come se n’è già mandato il saggio à Venetia per Murano, dove riuscirà, quando non osti il troppo dispendio di Condotta, over il Datio. E in quel caso sarà meglio valersene à Trento, per rimettervi il lavoro de’ Bicchieri, come già fù.
[Miniere di pergine, come notabili.] Oltre poi il Monte di Palù, quel di Viarago, e Vignola, che notai, hanno Miniere considerabili, e certe: ma non si scavano, ò per mancanza di mezzi; ò perche non vi si bada d’acudimento. Che per altro, quando si volesse, le Miniere di Pergine fariano forsi applicar tanti Canopi, quanti quelle di Suacio; non mancando poi di contribuir’ à ciò le molte Selve, che vi si trovano di Legnami: mezzo principalissimo, per far andar le Miniere; che altrimente restano senz’anima. Così la Natura, ad imitatione di DIO, non opera cosa in vano. [Miniere quali Regalie del prencipe.] La Montagna di Palù, quanto al sito, è ragione de’ Baroni Trapp Feudetarij della Chiesa di Trento: se ben, quanto alle Miniere, quelle almeno d’Argento, & Oro, queste s’intendono Regalie del Principe, come ne scrivono gli Autori.
Quanto poi sia dell’Acque Minerali nel Trentino, ò Terme, che vogliam dire, si dà quella di Pei in Val di Sole, scoperta l’anno 1650 & quella di Val di Rabi scoperta doppo. Ambe sono Acidule notande, & che gareggian trà