Pagina:Trento con il sacro concilio et altri notabili.djvu/92

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88 Trento

[Duca di Sassonia come disfatto.] fijdi superbia, e d’ardimento, non si può dir, quanto dilatassero le loro fimbrie, e rilasciassero più che mai le redini al loro protervo livor’, e libertinaggio; qual però rimase tosto compresso notabilmente in veder poco doppo il Duca Sassone trucidato in Guerra dal Duca Henrico di Brunsvich, quel gran Campione de’ Cattolici, come nota il precitato Panvinio.

[Speranza suanta di Concilio doppo la morte di Giulio terzo e Carlo quinto.] Doppo li due anni statuiti di sospensione, non cessando per questo le Guerre, e contrarietà, che tutta via incalzavano furiosamente, passorono altri otto anni d’intervallo; e in tanto nata la morte del Sommo Pontefice Giulio III. l’anno 1555. e seguita nello stesso tempo la Rinuncia de’ stati dell’Imperator Carlo V. in Brusselles, che indi à due anni passò all’altra vita nell’Escuriale di Spagna, parve al Mondo, che, mancate due sì ferme Colonne, fosse diroccata ogni speranza di più rimettersi in piedi l’altro Concilio; E che la Chiesa Catolica, come al tempo d’Arrio, gemendo, havesse da veder trionfante il Luteranismo.

[Pro udenza di Cielo à favor del Trentino Concilio.] Ma la mano onnipotente di Dio, che fa fin dalle tenebre nascer ogni gran luce; e l’Oracolo d’eterna Verità, che in edificando sopra Pietra stabile la sua Chiesa disse: Et Portae Inferi non praevalebunt adversus eam, fece, che tenendo le redini del Sacro Romano Imperio un Cesare Ferdinando primo; E sedendo al Timone della Navicella di S. Pietro un Sommo Pontifice Pio IV ne il ricalcitrar de gli Empij, per indomito che fosse, potesse