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dei primi popoli barbarici 139


credè Attila costretto a ricondurre i suoi stuoli, pressoché interi, sul Tibisco; ma uno degli Amali nel mezzo della battaglia trafisse a morte con un dardo Torrismondo, re de’ visigoti. Ristorate le forze, Attila drizzavasi verso Roma, quando, innanzi alla celeste figura del pontefice san Leone, un’insolita forza gli piegò il capo, e cornandogli di torcere indietro i suoi passi. Dopo la morte d’Attila non s’estinse il moto, che spingea le genti asiatiche in Europa; e la battaglia del Netad, perduta da’ suoi figliuoli, fece invano credere a’ romani, che l’unnico regno fosse cessato. I gepidi, gli ostrogoti e gli eruli con altri popoli aveano ardito, per togliersi l’abborrito giogo dal collo, prorompere a quella battaglia; e, poiché l’ebbero vinta, ottennero nuova sede nella Pannonia lungo il Danubio dagl’imperatori; ma gli unni propriamente detti non si disciolsero, né cessarono giammai di combattere sulle rive di quel fiume. L’imperio d’Oriente nondimeno comperava il piú delle volte le loro armi. Gli altri unni continuarono il lor cammino verso le riposte ed arcane regioni, le quali appellaronsi Terra degli unni, ossia Hunigard o Chunigard, negli spazi allora inesplorati della Russia interiore non che della Lapponia.

13. Tre fratelli degli Amali aveano combattuto in Pannonia sul Netad, uno de’ quali generò Teodorico, re d’Italia; il quale fu allevato in Costantinopoli; poi guerreggiò, non ancor terminata l’adolescenza, contro gli svevi, gli alemanni ed altri Germani; contro i dalmati e gl’illirici; pervenne quindi al consolato e die’ il nome all’anno, allorché ciò si riputava tuttora il massimo tra gli onori ed i desideri dell’uomo. La Germania erasi rimutata intera in quel secolo per le correrie de’ popoli attilani, e per l’uscita di molti fra que’ che l’abitavano. I borgognoni, gente divenuta gotica, la quale dimorò per alcun tempo sul Meno e sulla Sala dell’odierna Franconia, si trasferí nelle Gallie ai giorni d’Onorio, dove i franchi s’accrebbero pel continuo arrivo di nuove tribú germaniche: ma i longobardi, che da piú di cento anni aveano abbandonato la regione posta di lá dall’Elba in sul Baltico, s’andavano dopo lunghe peregrinazioni accostando al Danubio nella contrada, che oggidí