Pagina:Turco - Canzone senza parole.djvu/166

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borghese; mi parve, Iddio me lo perdoni, che si vergognasse un poco di me. La sua voce aveva un accento di benevola compassione non già l’ardore represso dell’affetto spontaneo; s’ella accondiscendeva a rivedermi era unicamente per un vago istinto di dovere e di pietà: la sua anima non sentiva alcun desiderio della mia tenerezza, ben me n’ero convinto!

Rimanemmo muti entrambi. Ma ella ruppe subito il silenzio, domandando ancora:

— Dunque non accetti?....

— No, mamma. La ringrazio con tutto il mio cuore, ma non ne ho bisogno.

— Come vuoi, Mariano. Bada però di non essere troppo orgoglioso..... — mormorò dolcemente.

— È vero, sono orgoglioso, mi compatisca! — diss’io con tristezza, sentendo che non avrei mai potuto giustificarmi.

— Non se ne parli più. Hai fissato di rimanere qualche tempo a Venezia?...

— Oh no. Devo affrettarmi di tornare allo studio..... soltanto.... se mi fosse concesso di rivederla ancora una volta.....

— Ci pensavo anch’io..... pensavo ad un altro luogo di ritrovo, perchè qui tu non puoi rimanere a lungo, nè ritornare senza pericolo di dar sospetto.....

Oh! l’orrore di quell’incontro segreto!

— Forse sabato, — continuò ella, i miei figli andranno al Lido a far colazione, io dirò loro che