Pagina:Turco - Canzone senza parole.djvu/275

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ho affrontato perfino il caldo, facendo a quest’ora la salita da Biella.

— Sempre benvenuta, marchesa.

— Ecco l’ammalata che le affido — proseguì donna Cristina. — Manuela, il dottore! — soggiunse facendo cenno alla fanciulla che s’era messa in disparte e che s’avvicinò con visibile ritrosia.

Rose s’inchinò nuovamente, ma non fu corrisposto che da un impercettibile saluto. Nondimeno egli avvolse coll’acuto suo sguardo l’esile figura il cui volto era velato da un fitto crespo azzurro e chiese con molta dolcezza:

— Si sente ella favorevolmente disposta a questa cura, signorina?

— Oh! non troppo; non ci credo affatto. Sono venuta soltanto per aderire al desiderio dei miei! — rispose la fanciulla con una certa sostenutezza.

— Oh Manuela! — interruppe severamente la marchesa. — Dovrà compatirla spesso, dottore, i suoi nervi sono così eccitati!

— Gli ammalati non si devono compatire ma piuttosto confortare — disse Rose con un’occhiata benevola alla fanciulla, la quale si volse da un’altra parte.

— Dimenticavo una cosa — riprese donna Cristina — la sua cortese accoglienza mi aveva distratta.. Ecco una lettera dell’amico nostro comune che ci raccomanda alle sue cure...

— I miei infermi non hanno bisogno di racco-