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soffritto che s’era diffuso nel piccolo appartamento del quale i muri stessi s’erano impregnati, che penetrava, inevitabile testimone della prosa giornaliera, anche nella sua cameretta costringendola a tenere il Pleyel chiuso, ravvolto nella sua custodia di tela per difenderlo da un contatto pericoloso.

E mai un sollievo, mai una distrazione a quella vita monotona: fuori della gita nel Pistoiese, Ieronima non aveva trovato il destro, in tutto l’anno, di concedersi un po’ di svago. Gli unici divertimenti che Giordano e Serafina amassero, erano certe rappresentazioni teatrali che ella aveva in orrore, come le operette e i drammi popolari. Quando v’andavano, una volta al mese, ella restava a casa, di sua elezione, a custodire i piccini, e dopo averli addormentati tutti, si ritirava nella sua cameretta a leggere, a ricordare, a piangere, spesso colle braccia protese e la testa appoggiata sul pianoforte come sul cuore d’una persona cara.

(Continua).

Giulia Turco Lazzari
(Jacopo Turco).


PREVEDERE E PROVVEDERE.

Contro la morte, nessuno può premunirsi, ma il savio può premunire le famiglie contro le sventure, che sarebbero conseguenze della sua morte. Le società di assicurazione sulla vita dell’uomo per un premio annuale, impiegato a un tanto per cento, si impegnano di pagare una pensione vitalizia nella vecchiaia o in seguito a malattia che impedisca al contraente di lavorare. Talvolta invece s’impegnano di pagare alla morte dell’assicurato una certa somma alle famiglie. Questi simili contratti si fondano sulla previdenza, sul risparmio, e anche sul caso: sono contratti in cui la sorte c’entra da ambe le parti; ma non si debbono considerare come un rischio irragionevole, un azzardo insomma, per dire la parola più in uso. Anzi in molti paesi civili è diffusa la pratica di assicurare i beni e la vita; ed è da augurarsi che anche in Italia certe istituzioni di previdenza siano megiio conosciute e stimate.

ul Il caffé nocivo all’organismo? — Due professori della Società Medica degli Ospedali in Francia han dichiarato, secondo alcuni giornali scientifici di Parigi, che il caffè, non meno dell’alcool, torna nocivo all’organismo. Esso impedirebbe specialmente le funzioni dello stomaco e del sistema nervoso; in generale, i suoi effetti sarebbero anche simili a quelli dell’alcool. Ma ora che l’alcool è riconosciuto da tutti nocivo, ora che i vini sono misturati, la birra alcoolizzata e l’acqua infetta, che potremo noi bere senza pericolo?