Pagina:Una famiglia di topi.djvu/106

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capitolo sesto. 97

tosto fresco. A momenti, de’ nuvoloni neri si accavallavano oscurando il cielo; a momenti il sole li traforava, scintillando come una spera tutta d’oro. Moschino entrò in un viale fiancheggiato di crisantemi, che cominciavano a fiorire. Su que’ pètali gialli, bianchi, carnicini, violacei, svolazzavano due farfallette, ma così esili e piccole, da dimostrare ch’erano le ultime della stagione. Su i rami d’un largo albero di magnolia cantavano alcuni passeri.

— Com’è allegra tutta questa gente! — disse tra sè il topino; — vuol dir che nel mondo, anche senza che nessuno ci prepari nè da mangiare, nè da dormire, nè.... — Un fruscio che udì in mezzo alle piante, interruppe il corso de’ suoi pensieri. Si fermò, rizzandosi su le zampine di dietro, per vedere di che si trattava, e allungò il musetto, fiutando. Nulla. Tutto era tornato nel silenzio, quando qualcosa, che si mosse proprio accosto a lui, gli fece dar un balzo a dietro: