Pagina:Una famiglia di topi.djvu/110

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capitolo sesto. 101

nirsi, addentò qualche filo d’erba che cresceva lì vicino.

Oibò! com’era scipita! Non somigliava davvero a quella bella cicorietta aromatica, che la Letizia aveva ordine dai padroni di comprar tutte le mattine ai topini, perchè si rinfrescassero. Nè c’eran le solite bistecche di carne cruda, nè le patate cotte nel burro, nè il pane inzuppato nell’olio, nè il torlo d’uovo sodo, nè la frutta: tutte le ghiottonerie, di cui era uso a veder pieni due o tre piattini dinanzi a sè e a’ suoi di famiglia. Pazienza! Aveva voluto far di sua testa; ei capricci costano cari.

Ma quello che più gli rincrebbe fu il patire la sete. Oh il buon latte sempre pronto in casa sua dentro la tazzetta di cristallo! E, pazienza il latte! Ma quel non aver una goccia d’acqua era una privazione che stava lì lì per diventare una sofferenza insopportabile.

Mangiò qualche altro filo d’erba, sperando