Pagina:Una famiglia di topi.djvu/111

Da Wikisource.
102 una famiglia di topi

di calmare anche la sete. Ma nulla. Le fauci gli ardevano ogni momento di più; lo stomaco gli si gonfiava, senza che la fame cessasse.

In questo mentre il cielo si fece nero come il carbone, e in lontananza s’udì il brontolìo del tuono, foriero d’un temporale.

Moschino guardò in alto. Non aveva mai visto il cielo aperto, nè così paurosamente buio. Quando il tempo era bello, azzurro, tiepido, i bimbi Sernici spalancavano il balcone, e sul balcone, tra’ vasi favoriti della contessa, i topini avevano il permesso di pigliar aria. Era un luogo chiuso, sicuro, quieto, dal quale, dopo due passi, uno poteva rientrare in casa.

Ma lì, in quel luogo sconosciuto, così grande, dalla vegetazione che lo intricava come un labirinto, dove sarebbe andato Moschino per ripararsi dalla burrasca?

Ormai cominciavano a cadere i primi goc-