Pagina:Una famiglia di topi.djvu/118

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capitolo sesto. 109

topino bigio, che caduto fra gli artigli del gatto, si dibatteva disperatamente.

— Pietà! pietà! — singhiozzava nel suo linguaggio. — Mi straziano, mi divorano! Ah, orribile! orribile!... —

Moschino tremava come una foglia al vento; non aveva più sangue nelle vene. E correva, correva come un pazzo, verso il portone che dava nel giardino. Ma gli pareva, per quanto il suo passo fosse rapido, che non avrebbe avuto la forza d’arrivarci....

Gli stridi di quel topino bigio assassinato gli arrivavano all’orecchio, penetranti come tante punte di ferro... Avrebbe voluto cedere alla compassione, e fermarsi; ma a che pro? Che avrebbe potuto far lui, contro quel mostro? Gli sarebbe toccata la stessa sorte, e allora, addio Moschino! E l’idea del pericolo corso gli faceva quasi venire le lagrime agli occhi.

Finalmente, Dio solo sa come, egli si trovò