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114 una famiglia di topi


A un tratto, nel buio, brillò un lume che errava qua e là per il giardino. Su la ghiaia sonavano i passi di due o tre persone; su le foglie bagnate quel lume gittava a quando a quando de’ riflessi mobili e vivi.

Una voce, la voce cara e dolce che il topino fuggiasco conosceva, gridava davvero sempre più da presso:

— Moschino! Moschino mio!... — Era la Rita.

Un singhiozzo le rispondeva. Era Nello.

La Letizia, anch’essa turbata, consigliava ai ragazzi di non disperarsi.

— Bisogna farsi coraggio, che diamine! — ripeteva la cameriera a’ suoi padroncini, sempre più sconfortati, a mano a mano che le loro ricerche riuscivano senza frutto.

Moschino si scosse dal suo torpore sonnolento, quasi mortale; fece uno sforzo supremo e cominciò a muoversi.

Non c’era dubbio: egli non sognava, no;