Pagina:Una famiglia di topi.djvu/138

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capitolo settimo. 129

     Ma tu pure hai bel viso e pelle fina:
     Sei forse figlio di qualche sovrano?
     Hai qualche cosa, in faccia, di guerriero:
     Su via! dimmi chi sei: parla sincero.»
  E il topo gli rispose: «Oh! ma tu solo
     Non mi conosci su tutta la terra:
     Io sono Rubabriciole, figliuolo
     Di Rodipane, eroe famoso in guerra.
     Mia madre è Leccamacine, che nacque
     Dal re Mangiaprosciutti.» E qui si tacque.
  Poi ripigliò: «Fu il legno la mia culla,
     E fui nutrito di cibi squisiti
     Come le noci e i fichi. Or dunque, nulla
     C’è tra noi di comune. E tu m’inviti
     A diventarti amico? Si potesse!
     Ma le nature non sono le stesse.
  Tu stai nell’acqua: io mangio un po’ di tutto,
     Il pan bianco e odoroso de’ cestini,
     Le focacce col sesamo, il prosciutto,
     E, avvolti nella rete, i fegatini,
     E il cacio fresco, e i dolci, e quanto viene
     Servito all’uomo nelle illustri cene.
  Non temo la battaglia; e ben che sia
     L’uomo tanto feroce, io salgo ardito
     Fin nel suo letto, e con l’astuzia mia