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capitolo settimo. | 139 |
Pur tra’ topi un eroe vago di gloria
Il grido alfin levò della vittoria.
Rubatocchi è costui, prode figliuolo
D’Insidiapane il saggio: egli schiamazza
Per tutto il campo, e giura che da solo
Sterminerà delle rane la razza.
E avrebbe mantenuto il giuramento,
Se non fosse che, proprio in quel momento,
Ecco levarsi un soffio sciroccale,
Che radunò le nuvole in un punto:
Già borbotta per l’aria il temporale,
Ecco s’appressa, ecco s’appressa, è giunto.
L’aria s’imbruna: e una gran pioggia bagna
Le due schiere nemiche, e la campagna.
Nello stagno si tuffano le rane
Atterrite al fragor della procella:
Tornano i topi in fretta nelle tane,
Dicendosi che l’han scampata bella:
E l’ira delle due genti vicine
In un sol giorno ebbe principio e fine.
Quando Dodò ebbe terminato, — Bravo! — gridarono tutt’i topi. — Bravo! Oggi bisogna dare a Dodò ciascuno un po’ della sua