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154 una famiglia di topi


La topina si lasciò acchiappare, ma non ci fu verso di farle toccar cibo. Annusava ciò che le veniva offerto, poi si tirava in dietro.

Per la notte, la signora Delpiano preparò a Ninì una cassettina, dove le fece una morbida materassa; ma la sorcetta, quando tutti furono andati a letto, saltò via: e il giorno di poi era di nuovo laggiù sotto l’armadio, dove non si poteva pigliarla che a gran fatica.

— Se questa bestiola continua a inselvatichirsi e a non mangiare, bisogna assolutamente riportarla ai Sernici — disse la madre di Vittorio al bambino. Ma questi ricominciò a far greppo, e tornaron le lacrime.

Non era certo per ostinazione che la povera Ninì non volea mandar giù nè anche un bocconcino. Proprio non le andava; le pareva d’aver un nodo stretto alla gola, come se l’avessero tirata a forza con una corda; e stava lì ferma dinanzi a que’ piattelli, dove ogni poco Vittorio ammucchiava frutti, chic-