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queste birichinate! La Lilia invece è una sorcetta disamorata verso di noi! ―

Il ricordo della Ninì era sempre accompagnato di sospiri e rimpianti. Vittorio era un’ottima creatura: non aveva ombra di colpa in quella disgrazia; ma in tanto i fanciulli Sernici si eran giurato di non dar più via alcuno de’ loro cari animalini: e da quando era morta la Ninì, si sarebbe detto che, se fosse stato possibile, essi avevan raddoppiato l’affetto alla famiglia de’ topi.

La Lilia, dunque, li teneva in pensiero non poco con le sue continue assenze; temevano da un istante all’altro di vederla sbucare da qualche luogo chi sa come ammalata: poteva leccar del verderame sur un pezzo di metallo; inghiottire uno spillo caduto; ferirsi le zampine con un frantume di vetro; mangiare un zolfanello; far altri sbagli, naturali in un topo, e.... morire, Dio guardi! anche lei.

Quando con la famiglia dei padroni, an-