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capitolo nono. | 165 |
Siccome la Letizia era anche occupata a mettere a sesto la biancheria, così stipi e cassetti erano spalancati. Il topo serio penetrò per tutto, fiutò, osservò; la Lilia non c’era.
A Dodò venne allora in mente la cucina. Quella capricciosa di sua sorella era anche capace d’essersi ficcata là! E, determinato di volerne vedere a ogni costo la fine, Dodò visitò minutamente anche la cucina.
Nulla, nulla, nè pure tra il carbone e la brace! La Lilia era introvabile.
A un tratto tese l’orecchio, e si rizzò su le zampe in atto di chi ascolta attentamente: gli era parso d’udire un bisbiglio vago, ma singolare, poco lontano. Eran parole tronche e sommesse nella lingua dei topi; oh, non s’ingannava!
Attigua alla cucina era la dispensa: un luogo fresco e asciutto, quasi buio, dove i conti Sernici erano soliti di tenere provviste