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capitolo nono. | 167 |
A lui il cuore batteva: non sapeva che pensare. O con chi mai ragionava così, di nascosto a tutti, parenti e amici, la sorella?
Non visto nè udito, egli s’appostò di qua dalla fila delle bottiglie, e quasi trattenendo il respiro, si pose in ascolto.
La Lilia seguitava un discorso avviato da un pezzo.
― Ma sì, si sono accorti tutti d’un cambiamento in me. Io che ero tanto ghiotta, sto senza pranzo, per venire a trovarti, e ripeterti che ti voglio bene.....
― Mi vuoi bene? Proprio sul serio mi vuoi bene? ― domandava l’altra voce.
― E potresti dubitarne, ― rispondeva la Lilia ― quando per te faccio tanti sacrifizi? La mia buona mamma sta in pena, la mia dolce Rita mi cerca.... O come hai il coraggio di non credere che ti voglio bene? ―
Il topo sconosciuto sospirò; sospirò, come un’eco leggiera, la Lilia. Lui riprese: