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172 | una famiglia di topi |
di dolcezza, che attirava la simpatia a primo tratto.
Dodò gli disse con benevolenza:
— Non esistono razze inferiori, perchè davanti a Dio, che ci ha creati tutti, non ci sono, per nascita, nè inferiori, nè superiori. Sono le nostre azioni quelle che c’innalzano o ci abbassano. E tu diventeresti dicerto un topo inferiore se continuassi a tenere in pena i miei, per istartene qui a chiacchierare con mia sorella....
— Amico! — rispose Rosicalegno, incoraggiato da quelle parole generose e giuste; — se la Lilia e io s’è fatto questo sbaglio, gli è che non possiamo vederci apertamente; ma tu non puoi figurarti quanto ci vogliamo bene.... —
— Non puoi figurarti quanto ci vogliamo bene! — fece eco la Lilia.
— Zitta, sfacciata! — l’interruppe di nuovo Dodò; che riprese, voltandosi dalla parte di Rosicalegno: