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creaturine! — dichiarava la Rita, che pure, quand’era più bimba aveva adorata la stupenda puppattola regalatale un giorno di Natale dal babbo; una puppattola che pigiata un po’ sullo stomaco proferiva distintamente: papà e mammà con una vocetta nasale da pappagallo.

Nello, per non essere da meno della sorella, dichiarò che, quanto a lui, da che Ragù e la Caciotta erano entrati in casa, aveva quasi lasciato in un canto quel cavallo meccanico che la mamma gli aveva finalmente concesso l’anno avanti, per la sua festa. E sì che correva così bene per le viottole del giardino, e si poteva guidare come un cavallo vero!

― Gli è, bimbi miei, ― spiegò la contessa ― che al vostro cuore e alla vostra intelligenza, poichè il Signore nella sua bontà vi ha concesso l’uno e l’altra, i poveri cuori e le oscure intelligenze di queste bestiole cor-