Pagina:Una famiglia di topi.djvu/80

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capitolo quinto. 71

vano scompigliate; e il padrone che non poteva stizzirsi e non aveva pazienza di ricominciare, rideva ammirando l’intelligenza del suo topino, e presolo sul braccio, lo contentava portandolo a dormire.

La Caciotta e Ragù si tenevano assai di quel loro figliuolo; e mentre punivano gli altri con un morso o con un graffio per cagione di qualche discoleria, non s’arrischiavano di far altro che carezze a Dodò; il quale viveva circondato dall’amore e dalla considerazione di tutti. Egli portava rispetto al babbo e alla mamma; voleva bene, ma stando su le sue, a’ fratellini e alle sorelline, e aveva un debole per quello sventato di Moschino, ch’era riuscito, con le sue buone grazie, a vincer persino la serietà del fratello filosofo. Soltanto a Moschino era permesso d’andar qualche volta a trovare Dodò nella biblioteca; Moschino gli si metteva a torno a grattargli il collo e la testa co’ denti: Dodò, con gli oc-