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capitolo quinto. | 77 |
― Oh, io no! Non voglio mica morire di mala morte, io.... Brrr.... quando ci penso, mi s’accappona la pelle.
― E tu non girare ― diceva Dodò con la solita calma.
― Oh, sai che c’è? ― prorompeva Moschino, il quale non amava que’ discorsi ― sarà quel che Dio vuole; intanto andiamo a desinare, che sento la voce del padrone. ―
Dodò rizzava le orecchie, e balzava in piedi; Moschino andava avanti, e tutti e due scivolavano dalla libreria e correvano balzellon balzelloni nella stanza da pranzo.
Ma una sera, i due topi trovaron la stanza al buio, e aspettarono un pezzo prima che il conte venisse a tavola. Nel salotto della contessa s’udiron de’ passi, delle voci concitate, poi de’ singhiozzi, e i bambini che gridavano:
— Papà mio! povero papà mio!
― Che sarà? ― pensava Dodò, mentre Mo-