Pagina:Una salita al Monviso.djvu/50

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fin presso la cima e di dare intanto opera alla colezione, la quale, tra la fatica sostenuta, l’ora tarda e l’aria vivissima, ci parve molto saporita. Una osservazione coll’aneroide mostrò che eravamo verso i 3550 metri sul mare. Eravamo dunque prossimi alla cima!

Ma il Gertoux non tornava: ci diemmo a chiamarlo poichè la nebbia era sì fitta, che a poca distanza nulla si vedeva. La nostra voce era ripetuta sei o sette volte dall’eco, che per quelle balze rimbombava chiarissimo, ma nessuna traccia di risposta. Finalmente ricomparve il Gertoux, che era stato trattenuto da passi difficilissimi e ci annunciò, che si poteva giungere alla cima. Tosto ci alzammo seguendo il Gertoux con più animo che mai e ad un bel punto ecco la cima!

Qual destrier.......

ma che Metastasio fra questi severi orrori! Il fatto sta che mi posi a correre su per la scogliera, che stavamo scalando, con maggiore agilità che se fossi in riposo da una settimana, e ben presto giunsi a calcare la vetta. Qualche istante dopo arrivava il signor Giacinto di S. Robert, e poi man mano tutti gli altri.

In un attimo stanchezza, dubbi, paure, sofferenze, tutto fu scordato. Eravamo finalmente riesciti! La soddisfazione delle buone