Pagina:Una sfida al Polo.djvu/49

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i due colpi di coltello 43

regolarmente ed anche il vostro cuore deve funzionare come al solito.

Sono soddisfatto del mio allievo.

— Ne dubitavate? — chiese il canadese, sorridendo leggiermente.

— Oh no, ma questi duelli americani, impegnati fra una profonda oscurità, devono produrre una grande impressione anche sugli animi più risoluti.

— Forse, — rispose il canadese, il quale stava togliendosi le scarpe.

— Volete un buon consiglio, signor di Montcalm?

— Dite pure.

— Appena entrate, appoggiatevi alla parete e lasciate che l’avversario vi cerchi.

— E se mister Torpon facesse altrettanto?

— Allora marciate, come meglio potete, verso il centro della sala e là aspettate che il vostro avversario si tradisca o con un respiro, o con uno strofinìo.

Non seguite le pareti, ve lo raccomando. Sareste costretto ad appoggiarvi con una mano, e quel rumore, per quanto lieve, potrebbe allarmare l’avversario.

— Grazie dei vostri consigli.

— Avvolgete ora il vostro braccio sinistro colla vostra giacca e vibrate il colpo dall’alto in basso, essendo voi più alto di mister Torpon.

Se non lo ucciderete sul colpo, gli produrrete una ferita tale da metterlo subito fuori di combattimento.

Mi avete capito?

— Sì, maestro, — rispose il canadese.

Il partner lanciò un altro sguardo sul cronometro.

— Otto ore e trentacinque minuti meno tre secondi. È il momento d’entrare.