Pagina:Una sfida al Polo.djvu/64

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58 capitolo v.


Ah!... Su questo terreno, mio caro signore, non c’intenderemo mai.

Se voi volete rinunciare, siete padronissimo di farlo, ma io rimarrò fermo ed incrollabile come la statua della Libertà che illumina la baia di New-York.

Mi avete capito?

— Perfettamente, mister Torpon, — rispose il canadese.

— Sareste voi deciso allora a ritirarvi?

— Io? Oh!... Rimarrò fermo come la enorme calotta di ghiaccio che si addensa intorno al polo nord.

— Allora noi continueremo a disputarci miss Perkins.

— Certo.

— Suggeritemi ora in quale modo. Come avete veduto, anche i coltelli si rifiutano di dare ad uno di noi una tale supremazia sull’altro da soddisfare la miss.

— Tentiamo una cosa, mister.

— Dite.

— Voi avete fatto venire la vostra automobile?

— Sì, perchè desidero tornarmene a Buffalo.

— Andiamo invece ad Albany a trovare miss Perkins e chiediamo a lei un consiglio.

— Volevo proporvelo anch’io.

— Speriamo che ci dica quale sfida possiamo ormai tentare. Certe volte dai cervelli delle donne escono delle buone idee.

— Specialmente dalle donne sportiste, — disse Hall, ironicamente.

— Ne sanno trovare più delle altre, — rispose Torpon, seriamente. — Signori, non perdiamo altro tempo.

Il mio pilota è stato già avvertito di tenersi pronto. —

Saldarono il conto, un po’ salato, poichè durante quegli otto giorni avevano tenuto sempre a loro disposizione l’appar-