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Pagina:Una sfida al Polo.djvu/83

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l’equipaggio dell’automobile 77

non troveremo delle drogherie aperte per venderci il combustibile che ci è necessario.

— Meraviglioso!... — mormorò per la seconda volta l’ex-marinaio. — Con simile treno si può andare anche in capo al mondo. E l’illuminazione?

— Ho pensato anche a quella. Noi porteremo una riserva di carburo abbastanza considerevole che ci servirà per alimentare due magnifici fanali a vetri sostituibili. Quando non ne avremo più, arderemo dell’olio di foca o di morsa e vedrete che mediante un sistema ottico speciale avremo luce finchè vorremo.

— Che preparazione splendida!... — esclamò lo studente bocciato. — Quel bisonte americano non avrà di certo un simile treno.

— Lo credo anch’io, — rispose il canadese.

— Non avete saputo più nulla di lui?

— Assolutamente no.

— Che sia già partito?

— È impossibile. E poi un americano non parte senza farsi fare della réclame, e finora i giornali non hanno scritto una riga.

Venite a visitare la nostra casa, poichè la vettura di rimorchio diventerà la nostra abitazione, quando i grandi freddi ci piomberanno addosso.

Guardate, è tutta foderata di hickory, tutto è legato di chatterstone, poichè colle basse temperature non è prudente fidarsi del metallo.

Ecco i nostri letti, ecco la nostra cucina, la nostra stufa, e queste ruote? Toccatele!... Non sono mica delle semplici pneumatiche, sono delle Ducasble che non si possono rompere e ne ho altre due di ricambio. Potrei percorrere, con tutta sicurezza, venticinquemila chilometri.