Pagina:Una sfida al Polo.djvu/82

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76 capitolo vi.


— Sono delle pneumatiche coperte completamente di pelle, per evitare che le basse temperature del Polo possano guastare le gomme.

Adopreremo prima quelle liscie, poichè finora sono state quelle che hanno fatto la miglior prova sulle superficie gelate; più tardi vedremo che cosa sapranno fare quelle dentellate.

Negli sgeli ci saranno forse più utili.

Guardate ora lo chassis. Corto, quadrato, solidissimo, molto più rialzato degli altri per evitare maggiormente gli affondamenti nella neve, aperto sul dinanzi e, come ben vedete, fornito d’una grossa capote di cuoio che può coprirlo interamente.

Per proteggervi meglio, ho fatto collocare dinanzi al volante uno scudo di metallo rivestito di cuoio che vi riparerà perfettamente il petto e le gambe ed un tubo che vi porterà l’aria calda nella ridotta, ottenuta semplicemente coi prodotti dello scappamento.

— E la benzina?

— Si trova sotto la seconda vettura, rinchiusa in serbatoi di quattrocento litri ognuno, sufficienti quindi per tremila miglia e divisi in latte di venti litri ciascuna.

— Basterà per giungere lassù? È un po’ lontano il Polo. —

Il canadese sorrise.

— Ho pensato al pericolo di dover rimanere senza combustibile.

Guardate, sotto la seconda vettura, abbastanza lontana dal deposito di benzina, ho fatto collocare una piccola macchina che noi potremo alimentare con canape inzuppata d’olio di foca, con grasso d’orso e magari di balena.

Non otterremo certo una notevole velocità, ma quella macchinetta ci eviterà delle panne inguaribili in una regione dove