Pagina:Vannicola - De profundis clamavi ad te, 1905.djvu/16

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E bisogna discendere ancora, sempre più nel profondo, sempre più nel nascosto, di abisso in abisso, di Ut in Ut, di silenzio in silenzio, fino all’Humus da cui è sortito Adamo.

E, come Mosè, bisogna allora nudarsi i piedi perchè la carne si senta sorella di quella terra che è sacra.

Ed ecco allora il mistero dei misteri:

Un Nome che non è un nome perchè non è una parola:

IO SONO COLUI CHE SONO.


È l’Ut.

È l’affermazione solenne dell’Essere che è di per sè stesso, dell’Increato, dell’Incircoscritto.

È la parola della Genesi, che è l’Apocalisse dell’iniziazione.

È la parola dell’Apocalisse, che è la Genesi della consumazione.

È l’attimo.

Fiat, Amen.