Pagina:Vannicola - De profundis clamavi ad te, 1905.djvu/50

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Aspirazioni, emozioni, manifestazioni della Volontà, e tutti gli avvenimenti, e tutti i sentimenti dell’interiore vita dell’Umanità, e tutte le diverse voci di questa incessabile Preghiera della Terra al Cielo, dell’Infero al Supero, del Dolore alla Felicità, sono espressi nell’opera beethoniana di cui l’Inno alla Gioia è come l’Amen fiammeggiante, l’Amen d’un uomo che sente di contenere nel suo ardente singulto l’eco di un grido ripercosso da mille e mille cuori mortali smarriti nei grandi boschi dell’universo cordoglio. Beethoven è noi, sintesi di tutti gli sviluppi storici secolari della nostra storia, di tutte le raffigurazioni del nostro senso, di tutti gl’incitamenti perenni del pensiero e del sentimento, di tutte le rivelazioni trascendenti dell’Ideale, di tutti i misteri inviolati dall’essere nostro. Beethoven è noi, alfa e omega, labaro e viatico, sogno e luce, realtà e mistero, fonte e custodia di tutto quanto noi, nascendo, ereditiamo nella vita e noi, morendo, raccomandiamo alla vita.