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La regione di Beethoven è la regione del Dolore, la regione dell’aquila e della folgore.
Sotto di lui voragini titaniche, orride di baleni e di ombre, corse dal sibilo dei nembi, dai venti delle procelle eternali, dall’ululo della tempesta, dal rombo delle rovinose correnti, precipiti di dirupo in dirupo, atroci e disperate, stridenti, ruggenti, urlanti di furia e di dolore verso lo spalancato tenebroso inferno.
Sopra di lui inaccessibili vette lampeggianti di sole, mute e terribili, irte di punte gigantesche drizzate contro il cielo, esaltate nel cielo, abbeverate di cielo, inebriate di cielo, d’infiammato cielo, d’infinito cielo.
Intorno a lui una solitudine di luce e di silenzio diffusa oltremonte e oltremare, nello spazio, senza fine.
E là, nella luce e nel silenzio, il Dolore trascorre come un vento carico di polline.